Finalmente al Glacier

Finalmente sabato, primo giorno alla scoperta del Glacier National Park.
Siamo arrivati presto per prendere subito la navetta per arrivare al Logan Pass, il punto più alto del parco con i suoi 2025 raggiungibile con l’auto o il pullmino.
La temperatura è cambiata rispetto alla partenza; ad attenderci vento e cielo nuvoloso ma questo non ci ha fatto demordere.
Qui potete entrare al Logan Pass visitar center, scaldarvi un po’, chiedere informazioni ai ranger e anche comprare diversi gadget.
Piccola pillola di curiosità: il Glacier si colloca tra due Stati, gli USA ed il Canada infatti si possono vedere sventolare entrambe le bandiere; la parte più a Nord del parco è quella in territorio canadese.
Noi siamo stati pochi minuti per poi partire direzione Hidden Lake; bisogna incamminarsi verso un sentiero anche se in realtà ci sono due scelte da poter compiere, una di media lunghezza e l’altra caratterizzata da una distanza molto più lunga.

Un tuo piccolo gesto può fare la differenza…

Continua...

Con la prima opzione si può arrivare all’Hidden Lake Overlook dopo aver percorso 4,2 chilometri ed è il percorso che abbiamo fatto noi; l’altro richiede circa altri 3 chilometri per arrivare al lago.
Quello che abbiamo percorso noi non è difficile, ad ogni metro si vede il paesaggio che cambia e potete ammirare la natura nella sua completa bellezza; si incontrano anche tanti bambini.
Dopo aver passato mezza giornata tra navetta, escursione e ritorno alla furgo siamo poi andato a riposarci nel campground; non è stata un’escursione difficile ma essendo fuori allenamento un po’ di riposo non guasta.
Domenica l’abbiamo sfruttata per scendere con la navetta alla fermata Saint Mary Falls; l’obiettivo è quello di addentrarci nel sentiero delle cascate, ce ne sono due in questo percorso ad anello.
Ovviamente bisogna fare sempre attenzione alla possibile comparsa degli orsi e dunque tenete a portata di mano lo spray.

Ed ecco Alvin, cit.

L’Hidden lake non si nasconde più

Percorrendo il sentiero abbiamo subito notato la presenza di natura morta per colpa degli incendi ed il contrasto con gli alberi vivi e in piena salute ci ha stupito particolarmente.
Poi continuando la camminata abbiamo incontrato uno squirrel che ho chiamato Alvin, sicuramente il nome può suonarvi familiare e dopo avergli scattato un po’ di foto abbiamo sentito il rumore della cascata, della prima.
E poi eccola spuntare, la St. Mary Falls tra le rocce con la sua potenza e il suo mix di colori. Ci è piaciuta ma la curiosità ci ha spinto anche verso la seconda.
Il sentiero prosegue salendo diventando leggermente complesso ma con pazienza e con un passo tranquillo abbiamo raggiunto il secondo obiettivo. Questa ci ha dato l’impressione di essere più cascata; è maestosa con un getto potente e ci hanno ricordato un po’ quelle dell’Islanda.

Ed ecco Alvin, cit.

Percorrendo il sentiero abbiamo subito notato la presenza di natura morta per colpa degli incendi ed il contrasto con gli alberi vivi e in piena salute ci ha stupito particolarmente.
Poi continuando la camminata abbiamo incontrato uno squirrel che ho chiamato Alvin, sicuramente il nome può suonarvi familiare e dopo avergli scattato un po’ di foto abbiamo sentito il rumore della cascata, della prima.

L’Hidden Lake non si nasconde più

E poi eccola spuntare, la St. Mary Falls tra le rocce con la sua potenza e il suo mix di colori. Ci è piaciuta ma la curiosità ci ha spinto anche verso la seconda.
Il sentiero prosegue salendo diventando leggermente complesso ma con pazienza e con un passo tranquillo abbiamo raggiunto il secondo obiettivo. Questa ci ha dato l’impressione di essere più cascata; è maestosa con un getto potente e ci hanno ricordato un po’ quelle dell’Islanda.

La prima cascata del sentiero: Saint Mary fall

Ed ecco Virginia Fall

Ci siamo poi rimessi in marcia per tornare all’entrata del parco e andare poi al campground.
Non abbiamo dedicato tantissimo al parco perché per visitarlo bene ci vogliono tre o quattro giorni e ci sarebbero tantissime altre cose da vedere; molte persone tornano diverse volte per mettersi alla prova nei vari sentieri.
Un’altra cosa che non dovrete perdere se venite al parco è la Going to the Sun Road, la spettacolare strada panoramica che saprà stupirvi offrendovi una vista unica su paesaggi mozzafiato.
L’abbiamo percorsa e siamo rimasti davvero senza parole quindi segnatevi il nome per la vostra visita al parco.

La prima cascata del sentiero: Saint Mary Fall 

Ci siamo poi rimessi in marcia per tornare all’entrata del parco e andare poi al campground.
Non abbiamo dedicato tantissimo al parco perché per visitarlo bene ci vogliono tre o quattro giorni e ci sarebbero tantissime altre cose da vedere; molte persone tornano diverse volte per mettersi alla prova nei vari sentieri.

Ed ecco Virginia Fall

Un’altra cosa che non dovrete perdere se venite al parco è la Going to the Sun Road, la spettacolare strada panoramica che saprà stupirvi offrendovi una vista unica su paesaggi mozzafiato.
L’abbiamo percorsa e siamo rimasti davvero senza parole quindi segnatevi il nome per la vostra visita al parco.